GLI “ORSI” DELL’ UNIONE EUROPEA SONO ANCORA IN LETARGO. QUELLI VERI IN VALTELLINA SONO SVEGLI ED HANNO GIA’ FATTO DANNI.
Paolo Ghilotti, giornalista della “Provincia di Sondrio”, mercoledì 4 marzo 2015, si è svegliato, come l’orso, dal letargo invernale. Naturalmente dal letargo giornalistico “animalista”. Con Antonia Marsetti, sullo stesso quotidiano, si alternano nel tenere vivo un argomento che in un Paese normale non sarebbe nemmeno nato, quello della reintroduzione dell’orso sulle Alpi. Paese anormale il nostro che non sa rifiutare ciò che gli squilibrati dell’Unione Europea ci propinano. Quello dell’insegnarci le misure dei preservativi transeat, ma l’insegnamento di ciò che per loro è normale nel campo della tranquillità mentale non possono a noi suggerirlo. Questa premessa per dire ad Antonia e a Paolo che il pensiero di un tiranese, di colui che ora state leggendo, è diverso dal vostro. Vi giustifico se quanto andate scrivendo sulle avventure dell’orso da noi è solo frutto del dovere di cronaca e non il frutto del vostro cervello. O peggio, è forse la necessità di riempire le pagine del giornale che vi porta ad amoreggiare con il fuoco?
Riporto alcuni stralci dall’articolo di Ghilotti sopra citato: “A farne le spese della voracità del plantigrado è stata un’asinella adulta, indifesa che girovagava libera nel bosco. L’ha trovata sbranata il proprietario che ieri mattina era salito in quota per portarle da mangiare.” Non conosco quale sia stato il comportamento del proprietario al ritrovamento dei resti dell’asinella adulta. Se in quel momento avesse avuto tra le mani qualche bipede europeo probabilmente lo avrebbe eliminato fisicamente. "La Polizia provinciale è preoccupata. L’orso ora potrebbe decidere di darsi alla caccia di altri asini e questo sarebbe un grosso problema perché la Valtellina è piena di asini e l’orso ci mette davvero poco per spostarsi di vari chilometri". Caro Paolo, che la Valtellina sia piena di asini a quattro zampe ne sono convinto come sono convinto che di asini a due gambe sia piena l’Unione Europea.
“Dopo aver dormito per mesi e di aver lasciato dormire sonni tranquilli ai proprietari del bestiame, M25 è quindi tornato a fare razzie. Lo scorso anno allevatori e abitanti allarmati per la presenza dell’orso si riunirono a Mazzo per un incontro piuttosto caldo con gli esperti ed anche a Sondalo ci fu una presa di posizione degli allevatori dopo che orso e lupo agirono in coppia in Valradega. Ma M25 non sembra avere nessuna intenzione di cambiare aria”.
Suggerirei alla signora Maria Ferloni, responsabile dell’Ufficio tecnico faunistico della provincia di Sondrio, di colloquiare con l’orso e dire al plantigrado che qualche benpensante valtellinese potrebbe abbracciare il fucile e fare giustizia. Alla sig.ra Ferloni ho già telefonato mesi or sono e le ho esternato il mio pensiero. Pensiero che, logicamente, non collima con il suo.
Suggerirei alla signora Maria Ferloni, responsabile dell’Ufficio tecnico faunistico della provincia di Sondrio, di colloquiare con l’orso e dire al plantigrado che qualche benpensante valtellinese potrebbe abbracciare il fucile e fare giustizia. Alla sig.ra Ferloni ho già telefonato mesi or sono e le ho esternato il mio pensiero. Pensiero che, logicamente, non collima con il suo.
La signora Ferloni sa che, variando leggermente il cognome del fedelissimo uomo di governo “renziano”, ho mutato Delrio in Delirio? Ero e sono ancora oggi favorevole al mantenimento, alla resurrezione della Provincia. Avvenimento che avverrà per merito di Maroni. Alla gentil signora più volte citata suggerirei di cercare un altro impiego, meno pericoloso e più sicuro per il suo prossimo domani.
Paolo Ghilotti, sul suo quotidiano, sull’argomento orso non demorde. Da spazio al Presidente Provinciale della Coldiretti Alberto Marsetti. Dell’uomo Marsetti ho la massima stima perché da sempre lo seguo nel suo ottimo operare. Perciò desidero riportare integralmente quanto detto da Marsetti e riportato da Ghilotti:
“Siamo sempre vigili e non abbiamo mai abbassato la guardia. I recinti elettrificati sono dei palliativi e le reti anti orso sicuramente sono impattanti a livello ambientale perché trovarsi reti alte due metri a 2000 metri di quota non è bello. Il vero problema di fondo della reintroduzione dell’orso è che doveva essere preceduto da una pulizia dei boschi che invece non è stata fatta. L’orso si trova quindi in un habitat che non è ideale e quindi provoca tutti i danni che fa ed il mio timore è che prima o poi possa succedere qualcosa di più grave della predazione di un animale”.
“Siamo sempre vigili e non abbiamo mai abbassato la guardia. I recinti elettrificati sono dei palliativi e le reti anti orso sicuramente sono impattanti a livello ambientale perché trovarsi reti alte due metri a 2000 metri di quota non è bello. Il vero problema di fondo della reintroduzione dell’orso è che doveva essere preceduto da una pulizia dei boschi che invece non è stata fatta. L’orso si trova quindi in un habitat che non è ideale e quindi provoca tutti i danni che fa ed il mio timore è che prima o poi possa succedere qualcosa di più grave della predazione di un animale”.
Caro Presidente, lei è troppo buono. Dice cose giuste, ma ha timore nel dire tutto ciò che pensa. E questo, mi perdoni, oggi è un difetto generalizzato. Se siamo giunti in Italia in fondo al barile la causa la dobbiamo ricercare nel nostro “sciocco buonismo”. Accettando continuamente le fesserie commesse ad alti livelli italiani ed europei abbiamo rovinato noi stessi. Per quanto riguarda la reintroduzione dell’orso sulle Alpi ho già scritto a sufficienza. Se mi avrà letto saprà che in caso di morte di una persona a causa dal plantigrado inizierò un’ azione legale contro l’Unione Europea per OMICIDIO PREMEDITATO. Le sarò grato se vorrà allearsi alla mia causa. Grazie!
Giancarlo Bettini
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