Udite, udite gente delle Province di Sondrio e di Lecco! Quanto seguirà è il pensiero di un valtellinese doc che non ha peli sulla lingua che ama dire pane al pane e vino al vino. Ai lecchesi comunico che sono per l’autonomia della mia provincia, meglio ancora della Regione Lombardia, meglio ancora per quanto anelato dal “laghe” prof.Miglio, per la Macro Regione del nord Italia. Premessa necessaria questa per rendere più digeribile quanto sto scrivendo ai sostenitori della centralità romana. Confiniamo, noi valtellinesi, con la Provincia di Lecco. Continuo a chiamarle Province queste defunte realtà anche se Roma, per merito di un certo Delrio, le province fanno parte di “ color che son sospese” (e perchè spero ancora in un ravvedimento, nel ritorno dei bipedi alla ragione). Mi piace oggi associarmi con i luoghi manzoniani per il motivo che gli abitanti delle loro e delle nostre montagne stanno correndo un forte pericolo: quello di divenire minoranza rispetto ai prossimi abitanti che per la pazzia degli umani si identificano negli animali a quattro zampe. Quali animali? I cinghiali, i lupi, e gli orsi. Vediamo di dedicare alcune righe ad ogni singola bestia infestante.
I CINGHIALI
L’invasione dei cinghiali, sia in Valtellina che nel lecchese, è già in uno stato avanzato. Gli attuali amministratori della provincia di Sondrio hanno aderito alla richiesta dei cacciatori nostri e sono per la caccia libera, per l’estinzione dei maiali puzzolenti, non indigeni. Credo che Lecco sia invece per la selezione dei quadrupedi. Due parole vanno spese per quei figli di buona donna che hanno introdotto i cinghiali. Se, come qualcuno paventa, gli autori sono stati gli stessi cacciatori c’è da chiedersi dove sono stati sinora i guardiacaccia. E’ mai possibile che nessuno si sia accorto di certi strani movimenti? I colpevoli meriterebbero la galera. Chi scrive, anni or sono, aveva proposto, sul giornale, una soluzione. Nei mesi invernali noleggiare un elicottero e, dall’alto, eliminare i maiali per mezzo della mitragliatrice. Con il terreno coperto dalla neve, pensavo, i quadrupedi sarebbero stati più visibili, meno rintanati. Mi hanno bocciato detta proposta, non so se a torto o a ragione. Gli animalisti, dopo il recente assenso della provincia di Sondrio per la libera caccia, si sono ribellati. Io sono per l’estinzione dei maiali perché non indigeni, estremamente prolifici e dannosi. I pascoli in quota li hanno tramutati in campi.
L’invasione dei cinghiali, sia in Valtellina che nel lecchese, è già in uno stato avanzato. Gli attuali amministratori della provincia di Sondrio hanno aderito alla richiesta dei cacciatori nostri e sono per la caccia libera, per l’estinzione dei maiali puzzolenti, non indigeni. Credo che Lecco sia invece per la selezione dei quadrupedi. Due parole vanno spese per quei figli di buona donna che hanno introdotto i cinghiali. Se, come qualcuno paventa, gli autori sono stati gli stessi cacciatori c’è da chiedersi dove sono stati sinora i guardiacaccia. E’ mai possibile che nessuno si sia accorto di certi strani movimenti? I colpevoli meriterebbero la galera. Chi scrive, anni or sono, aveva proposto, sul giornale, una soluzione. Nei mesi invernali noleggiare un elicottero e, dall’alto, eliminare i maiali per mezzo della mitragliatrice. Con il terreno coperto dalla neve, pensavo, i quadrupedi sarebbero stati più visibili, meno rintanati. Mi hanno bocciato detta proposta, non so se a torto o a ragione. Gli animalisti, dopo il recente assenso della provincia di Sondrio per la libera caccia, si sono ribellati. Io sono per l’estinzione dei maiali perché non indigeni, estremamente prolifici e dannosi. I pascoli in quota li hanno tramutati in campi.
I LUPI
Forse è meglio chiarire che per lupi non intendo quelli che siedono nei palazzi romani, ma quelli a quattro zampe. Ciò premesso, per chiarezza e per evitare qualche querela, entro nel merito. I lupi, da noi, per il momento non sono in numero consistente, ma se non vado errato l’Unione Europea li vuole per fare compagi agli orsi. Qualche pecora è passata a miglior vita. I contadini vengono rimborsati annullando in tal modo il danno economico. Il lato sentimentale a Roma è sconosciuto.
Forse è meglio chiarire che per lupi non intendo quelli che siedono nei palazzi romani, ma quelli a quattro zampe. Ciò premesso, per chiarezza e per evitare qualche querela, entro nel merito. I lupi, da noi, per il momento non sono in numero consistente, ma se non vado errato l’Unione Europea li vuole per fare compagi agli orsi. Qualche pecora è passata a miglior vita. I contadini vengono rimborsati annullando in tal modo il danno economico. Il lato sentimentale a Roma è sconosciuto.
GLI ORSI
“Dulcis in fundo”. A quanto mi risulta i plantigradi non hanno ancora raggiunto i luoghi manzoniani. Forse hanno paura di un moderno Innominato. Quindi i “laghe” possono dormire sonni tranquilli. E’ quello che non possiamo fare noi che, alzando lo sguardo, vediamo le montagne appestate. L’Unione Europea ha commesso una delle sue fesserie reintroducendo gli orsi lungo tutto l’arco alpino. Noi gli orsi li abbiamo in casa. Sui misfatti, dei quali i plantigradi sono responsabili, ho già scritto più volte. In questi giorni i responsabili della provincia di Sondrio hanno addirittura perso le tracce di un orso pluriassassino. Non lo trovano più.
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Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, è favorevole alla concessione di una certa autonomia amministrativa alla Provincia di Sondrio. Il primo atto della futura Provincia dovrebbe contenere il seguente ordine del giorno: TOTALE ELIMINAZIONE DEI CINGHIALI, DEI LUPI E DEGLI ORSI DAL NOSTRO TERRITORIO. “Questo matrimonio non s’ha da fare” imponevano i bravi sulle pendici dei monti sopra Lecco a un don Abbondio tremolante. Noi lo ripetiamo oggi, con fermezza, ai “buonisti” ed ai “revisionisti”, a coloro che ci hanno fatto raggiungere il fondo del barile. Per l’ennesima volta scriviamo che, amando la montagna, vogliamo salvarla dall’abbandono e goderne le infinite bellezze. Questo vale anche per i nostri contadini che non meritano il trattamento imposto loro da incompetenti.
“Dulcis in fundo”. A quanto mi risulta i plantigradi non hanno ancora raggiunto i luoghi manzoniani. Forse hanno paura di un moderno Innominato. Quindi i “laghe” possono dormire sonni tranquilli. E’ quello che non possiamo fare noi che, alzando lo sguardo, vediamo le montagne appestate. L’Unione Europea ha commesso una delle sue fesserie reintroducendo gli orsi lungo tutto l’arco alpino. Noi gli orsi li abbiamo in casa. Sui misfatti, dei quali i plantigradi sono responsabili, ho già scritto più volte. In questi giorni i responsabili della provincia di Sondrio hanno addirittura perso le tracce di un orso pluriassassino. Non lo trovano più.
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Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, è favorevole alla concessione di una certa autonomia amministrativa alla Provincia di Sondrio. Il primo atto della futura Provincia dovrebbe contenere il seguente ordine del giorno: TOTALE ELIMINAZIONE DEI CINGHIALI, DEI LUPI E DEGLI ORSI DAL NOSTRO TERRITORIO. “Questo matrimonio non s’ha da fare” imponevano i bravi sulle pendici dei monti sopra Lecco a un don Abbondio tremolante. Noi lo ripetiamo oggi, con fermezza, ai “buonisti” ed ai “revisionisti”, a coloro che ci hanno fatto raggiungere il fondo del barile. Per l’ennesima volta scriviamo che, amando la montagna, vogliamo salvarla dall’abbandono e goderne le infinite bellezze. Questo vale anche per i nostri contadini che non meritano il trattamento imposto loro da incompetenti.
Giancarlo Bettini
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