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giovedì 4 ottobre 2012

UN REGALO PER LA FESTA DEI NONNI

Tirano, martedì 2 ottobre 2012. Dalla radio apprendo che oggi è la festa dei nonni, la nostra festa. Non so se qualche nipote si ricorderà del “vecchio” e mi farà gli auguri... (Di Giancarlo Bettini)
Tutti noi della terza età adoriamo i piccoli, sentiamo che il nostro sangue è in loro, vorremmo vederli crescere con l'amore dei genitori. Conosciamo però in quale società oggi stiamo vivendo, società che non mi piace affatto. Dai nipoti non aspetto regali, ma vorrei, da queste colonne, fare un regalo a me stesso. Ho visto alcune sere fa alla TV, in prima serata, un ricordo di Enzo Tortora. Non mi permetto di commentare il lavoro televisivo. Desidero invece ricordare, e questo è il regalo che faccio a me stesso, quanto da me riportato in tre articoli sul settimanale “Centro Valle” nella rubrica “L'Ingenuo Polentone Controcorrente”. Articoli poi raccolti in un libro con lo stesso titolo della rubrica. Eccoli:
ENZO TORTORA INNOCENTE (21.6.1987)
Enzo Tortora è stato assolto con formula piena. Ha conosciuto la galera. Tortora ha intenzione di promuovere azione legale nei confronti di coloro che lo hanno ingiustamente condannato: i pentiti, i magistrati, alcuni giornalisti. Siamo con Tortora e lo definiamo uomo, non pecora. Se i convenuti chiamati in causa da Tortora hanno rispettivamente mentito-sbagliato-sparlato paghino, pure loro con la galera e lo Stato risarcisca, senza lesinare, la persona ingiustamente condannata. Questo vale per il caso del nostro presentatore e per tutti i casi simili che i giornali non riportano. Stiamo alla finestra, da attenti osservatori.
TORTORA ASSOLTO, IN GALERA I RESPONSABILI DELL'ERRORE (24.4.1988)
Era “L'Ingenuo Polentone Controcorrente” del 21 giugno 1987 (vedi sopra).
Ora Tortora, dilaniato dal male, chiede giustizia, un forte risarcimento economico. Lo Stato paghi e nel futuro stia più attento. Non commetta, o lasci commettere altre devastazioni morali. Errare è umano, perseverare è diabolico. Siamo con Tortora, senza riserve.
Avevamo consegnato lo scritto in tipografia martedì 19 aprile. La sera del giorno successivo il caso ha voluto che Giuliano Ferrara conduttore a Raidue de “Il testimone” trattasse l'argomento. Un post scriptum è d'obbligo, non come dimenticanza, ma come informazione avuta successivamente alla nostra consegna. Una trasmissione, quella di Ferrara, tutta sul caso Tortora. Concludiamo, per chi ha seguito la trasmissione, asserendo che certe leggi italiane sono assurde. Perciò qualcuno deve avere la nostra disistima, per usare un eufemismo. Decidano a Roma chi. Magari le Associazioni dei Magistrati che non hanno pressato per fare cambiare le leggi od il Parlamento che non ha recepito eventuali richieste del Giudici.
TORTORA E LA GIUSTIZIA (30.7.1995)
Molte volte abbiamo scritto su Enzo Tortora, sulla sua ingiusta distruzione morale e fisica. Eravamo per la tesi dell'innocenza di Tortora. Ora quel bello con cognome Melluso si è pentito. Le accuse contro Tortora erano tutte false. Il popolare presentatore televisivo ha sofferto il carcere. Ne è seguita la morte. Da credenti, da cattolici, abbiamo un grosso difetto, quello di non porgere l'altra guancia se qualcuno ci fa del male. Perciò non porgiamo l'altra guancia al viscido Melluso e ai Giudici che hanno condannato un innocente. Abbiamo voglia di ripristinare la ghigliottina, a mo' della Rivoluzione Francese per decapitare Melluso e quanti hanno contribuito alla prigionia ed alla morte di Enzo. Collocazione fissa, permanente, per il motivo che da ghigliottinare saranno ancora in molti in questa Italia di falsi pentiti, di ladri e di corrotti. Per la costruzione della ghigliottina siamo disponibili per una gratuita progettazione.
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Il contenuto di questo ultimo articolo del 1995 è valido, per me, ancora oggi. Ho trovato anche il luogo dove collocare la ghigliottina: nel mezzo della Piazza del Popolo a Roma. Nella grande piazza il popolo di Roma e di tutta Italia potrà assistere alla giusta fine degli innumerevoli ladri che popolano lo stivale ed in particolare la Capitale.
Tirano, 2 ottobre 2012
Giancarlo Bettini

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