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sabato 10 maggio 2014

COME SI ESCE DALLA CRISI, LA RICETTA DEL CREVAL

I tempi passati non torneranno più: siamo entrati in un altro mondo dove la nostra nuova condizione di normalità sarà un'incertezza permanente. Il mercato internazionale, comunque, è un campo pieno di opportunità, perché, a parte l'Italia, il resto del mondo sta crescendo. Quindi il cambiamento va cavalcato.
E' questa, in sintesi, la risposta alla domanda: come fare ad agganciare la ripresa?, fornita dai vertici del Gruppo Bancario Credito Valtellinese agli imprenditori raccolti a Villa Walter Fontana di Capriano di Briosco da Cancro Primo Aiuto. L'incontro, organizzato martedì 6 maggio per i soci e gli amici dell'associazione brianzola, ha visto la partecipazione dell'amministratore delegato del Creval, Miro Fiordi, del condirettore generale Luciano Camagni e del vicedirettore generale Mauro Selvetti.
Introdotti dal presidente di Cancro Primo Aiuto, Plinio Vanini, che ha ricordato, anche attraverso un filmato, le numerose attività svolte insieme all'istituto di credito valtellinese, dal Progetto Parrucche all'organizzazione dei Campionati italiani assoluti di sci, i vertici del Creval hanno cercato di esaminare la situazione economica attuale e di fornire agli imprenditori le indicazioni su come muoversi sul mercato.
E Fiordi, dopo aver fatto un'analisi degli ultimi anni dei mercati internazionali, non ha usato giri di parole: «Oggi l'imprenditore, prima di investire, deve porsi delle domande sulla propria struttura aziendale: è adeguata ai tempi? Perché gli anni dove tutto andava bene non torneranno più: siamo entrati in un altro mondo, anche se si fa fatica ad accettarlo. E le piccole e medie imprese, che sono state la nostra forza in passato, in molti settori non funzionano più: se non hai determinate dimensioni non riesci a sopravvivere. Quindi occorrono competenze più ampie e sofisticate rispetto al passato; a volte bisogna proprio crearle da zero».
Ma per chi è pronto ad accettare il cambiamento, è convinto di avere i prodotti giusti, e ha la volontà per affrontare i mercati e le competenze per risolvere i problemi, le occasioni non mancano. «A parte noi - ha continuato Fiordi - il resto del mondo sta crescendo ed è pieno di opportunità. Quindi il cambiamento può fare un po' male perché non è mai indolore, ma va cavalcato».
Se poi a tutto questo si aggiunge un po' di solidarietà il risultato è sicuramente migliore. «Un po' di solidarietà in più non guasterebbe – ha, infatti, sostenuto l'amministratore delegato del Creval - perché permetterebbe di ricreare un clima di coesione sociale che farebbe bene. Siamo tutti sulla stessa barca nel mare di questa lunga crisi di cambiamento strutturale: se vogliamo che resti a galla e cominci a navigare, dobbiamo tutti dare un colpo di remi. Ma nella stessa direzione, non verso i propri interessi, altrimenti non ci muoveremo mai».
E gli imprenditori associati a Cancro Primo Aiuto non sembra si siano lasciate scappare queste opportunità, altrimenti diventerebbe complicato continuare a sostenerne le attività che, ha ricordato Vanini, nei primi quattro mesi dell'anno hanno portato la onlus brianzola a “investire” in beneficenza circa 600mila euro.
«La crisi ha toccato tutti - ha concluso Vanini - ma la voglia di fare del bene e di essere, come dice il nostro motto, “uomini che aiutano altri uomini”, non è mai venuta meno ed è “contagiosa”, perché sono sempre di più quelli che ci vogliono conoscere e aiutare».

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