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giovedì 15 maggio 2014

IL RICORDO DI DON FIORE A UN ANNO DALLA SCOMPARSA

Il primo anniversario della morte di don Fiore (parroco di Lovero dal 1995 al 2013 e di Sernio dal 2000 al 2013) è una preziosa occasione per dire di nuovo grazie a chi ci ha fatto del bene ed ora ci guarda dal Paradiso. Se pensiamo alla vita della comunità parrocchiale come ad un grande mosaico in cui ci sono tasselli fondamentali che non possono mancare, perché toglierebbero significato e valore a tutto il resto, don Fiore, con la sua presenza e la sua opera, è stato un tassello portante.
Certamente nel progetto misterioso di amore che Dio aveva c’eravamo anche noi ed Egli, chiamandolo al sacerdozio lo ha fatto diventare pastore di questo piccolo gregge. Sin da subito ha instaurato in ogni comunità un rapporto leale, schietto e amichevole. La generosità e la passione viva nell’essere prete lo hanno accompagnato in tutte le parrocchie che ha guidato senza attimi di tregua o di riposo fino agli ultimi giorni. Ha curato le nostre ferite, ha asciugato le nostre lacrime, ci ha accolto come figli prodigi, ci ha portato sulle spalle come il Buon Pastore porta la pecorella smarrita, ci ha confortato con parole piene di speranza e di incoraggiamento ma sempre nell’umiltà e nella discrezione.
A tanti di noi ha dato fiducia e li ha chiamati a collaborare nei servizi della parrocchia. Tutti hanno ricevuto un gesto, un consiglio, un aiuto e nei momenti di maggior dolore parole di consolazione e di speranza. Amava il suo ministero sacerdotale, amava le sue chiese. Come non ricordare le grandi opere di restauro e di abbellimento delle chiese di Lovero, Sernio, Tovo e Rogorbello. Amava i suoi Alpini: quante celebrazioni tra le cime dei monti, quanti bei ritrovi nelle feste, nei vari gruppi. Amava i giovani con i quali ha sempre saputo essere giovane. Visitava i malati capendo, vivendo spesso la sofferenza di persona, quanto la malattia ci avvicina a Cristo e ci rende ancora membra viva della comunità. Sapeva costruire amicizie vive e durature con tante persone e molti sacerdoti prestandosi sempre a sostituirli nel momento del bisogno. Sapeva guardare lontano, e aveva uno stile umanissimo di annunciare il Vangelo facendo del Vangelo la notizia più umana che potesse esserci. Tanti sono i ricordi che lo legano inseparabilmente ai nostri cuori. Ognuno di noi conserverà un ricordo tutto suo, particolare, unico, personale, così come particolare, unico e personale è stato il suo rapporto con don Fiore. La sua virtù più bella, quella che tutti ricordano è quella dell'accoglienza, dell'accoglienza nell'amore. Abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo e di essergli amici!
A noi che restiamo qui, proprio sull’esempio di don Fiore, è chiesto di rispondere con prontezza al Signore che sempre ci precede per indicarci la strada da percorrere. Questa strada noi siamo chiamati a seguirla con lo stesso suo slancio e la sua stessa passione. Il nostro è un grazie che si apre all'impegno e che diventa sorgente di fiducia e di pace profonda nell'affrontare il presente e il futuro, così come lui ha fatto.
Ora che ha raggiunto la Casa del Padre don Fiore prega per noi e presenta a Lui le esigenze di ognuno di noi; lui che ci conosceva singolarmente, che è stato unito con noi nell’assiduità della preghiera, nella frazione del pane e nella comunione fraterna, prega il Padre perché ci custodisca e perché ci consoli con la sua Parola che è Spirito e Verità.
Memori e riconoscenti del bene che don Fiore ha donato alla sue comunità lo ricorderemo nella Santa Messa martedì 13 maggio alle ore 20:30 nella chiesa parrocchiale di Lovero. Un grazie e un arrivederci…
Ivan Gambelli

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