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mercoledì 11 febbraio 2015

IL RICORDO DI CARLO DELLA VEDOVA: A CAVAGLIA TRA DUE "GIGANTI"

Per reagire ad un accadimento triste, una persona mi ha suggerito di ricercare nella memoria momenti felici. Momenti aventi per protagonista la persona cara che ci ha lasciato. Cercherò di seguire il consiglio datomi e, frugando nel passato, rivedo Cavaglia, una località incantevole in Engadina, a quota alta, ai piedi del ghiacciaio del Palù.
Lassù, in una stagione estiva e con amici, eravamo giunti con le nostre automobili. Errando avevamo dimenticato quel trenino rosso del Bernina che a Cavaglia transita e che, giungendo da Tirano, ha come meta St.Moritz. Luogo incantevole quello elvetico che ci aveva consentito di passeggiare a lungo tra i prati in fiore.
Chi giunge a Cavaglia non può ignorare le famose “Marmitte dei giganti”. Un itinerario egregiamente segnalato. Percorrendolo abbiamo visto il frutto della forza dell’acqua, acqua che, battendo per millenni sulle rocce e sempre nello stesso punto, ha scavato la roccia stessa formando capaci contenitori d’acqua.
Durante la nostra passeggiata lungo i prati si erano formati, tra noi amici, gruppetti poco lontani l’uno dall’altro. Ogni gruppetto si divertiva trattando argomenti diversi. Nel mio piccolo assembramento si parlava di politica. Abbiamo verificato che trattata a quote alte, in montagna, anche la politica può sembrare bella, i ragionamenti sinceri. Avevo accanto due amici ed un uomo che aveva scelto la strada religiosa, strada che oggi lo ha portato ai vertici della Chiesa. Quattro viandanti dal pensare comune. Ne sono scaturite proposte che poi, portate in diverse sedi provinciali, hanno avuto accettazione.
Oggi è venuto a mancare uno di questi amici che ha speso la sua vita come Direttore, per decenni, in un Istituto di Credito della mia cittadina, a Tirano. L’amore per il lavoro e per la vita pubblica erano nel suo DNA. Per l’estremo saluto è giunto da Roma, dal Vaticano, l’amico componente il gruppetto sopra descritto.
Perché ho titolato questo breve ricordo “A Cavaglia tra due "giganti"?. Perché tra le nostre conoscenze l’Amico scomparso e l’illustre prelato che ha sposato Dio sono dei piccoli, “grandi giganti”.
Giancarlo Bettini

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