2 agosto 2011 - Pubblichiamo la risposta di Dario Medde, titolare dell'agenzia Adrastea Viaggi, alla lettera dell'Assessore Stefania Stoppani in merito alla presunta interferenza tra il suo ruolo di Assessore al Turismo e la proprietà di In Valtellina.
Gentile direttore,
in qualità di rappresentante di Adrastea Viaggi Tour Operator con sede a Tirano vorrei fare una considerazione su quanto affermato dall'assessore al Turismo Stefania Stoppani nell’articolo di venerdì 22 luglio 2011 pubblicato sul quotidiano La Provincia di Sondrio (e dagli altri giornali locali Ndr). Non era mia intenzione farlo, ma davanti a queste affermazioni sento il dovere di intervenire.
Premetto che giudico la signora Stoppani una persona capace ma a quanto pare con scarsa considerazione per gli altri.
Mi riferisco, anzitutto, alla sua affermazione dove dice..."bene sarebbe invece considerare i vantaggi che derivano da questa attività a tutto il turismo provinciale, che trova ora in Tirano una nuova società di promozione all’altezza delle sue attuali potenzialità".
Ma prima di questa attività non c’era proprio nulla all’altezza?
O, forse, si vuol far sembrare la “In-Valtellina” esclusivamente come una società di promozione quando all’atto pratico assomiglia molto ad un’agenzia di organizzazione viaggi?
Mi permetto di ricordare all'assessore Stoppani che Adrastea Viaggi Tour Operator opera nel turismo da oltre 10 anni con risultati lusinghieri come operatore sulla Svizzera, in qualità di Agente Ufficiale delle Ferrovie Svizzere, ma anche come Tour Operator Incoming in Valtellina. Vengono infatti organizzati viaggi individuali e di gruppo sul territorio svizzero e valtellinese avvalendosi delle migliori guide professioniste sul territorio (...anche la stessa signora Stoppani ha ricevuto in un recente passato alcuni incarichi come guida turistica per accompagnare nostri gruppi e non può certo negare di conoscere bene la nostra organizzazione).
Ricordo che decine di migliaia di persone hanno scelto di venire in Valtellina grazie alla nostra promozione e a quella di altri validi operatori, apprezzando le bellezze del nostro territorio.
Ovviamente non bisogna dimenticare il ruolo importante dello IAT di Tirano che con impegno e dedizione porta avanti l’attività nel migliore dei modi con i mezzi a sua disposizione.
Inoltre, gentile assessore, ritengo giusto intervenire anche in merito alle sue considerazioni relative alle polemiche sorte sulla richiesta di chiarimento per la sua partecipazione ad un’iniziativa commerciale nel comune di Tirano, da Lei giudicata giuridicamente ineccepibile, che ritengo non appropriata o meglio possa suscitare dei “ragionevoli dubbi” rispetto ai suoi incarichi amministrativi.
Lei insiste sul fatto di essere impegnata esclusivamente come socio di capitali e di non avere nessun ruolo nella gestione e questo può essere un fatto oggettivo, ma si è forse mai visto investire dei capitali in una società senza voler realizzare dei profitti? Non vorrei far torto alla sua intelligenza, ma nemmeno a quella di tutti i cittadini di Tirano, ma la costituzione di una nuova società o iniziativa turistico commerciale come investimento da parte dell’assessore al turismo di Tirano nel pieno dei suoi incarichi è sicuramente discutibile.
Ben venga la concorrenza, ben vengano nuovi operatori, nuove iniziative e nuove idee ma facciamo in modo che non ci siano dubbi sugli interessi in questione e che chi ricopre incarichi pubblici non possa svolgere attività amministrative che necessariamente riguardano direttamente o indirettamente società del settore in cui si hanno partecipazioni.
Si parla molto di ipotetici conflitti di interesse nelle cronache di tutti i giorni in tutti i settori: era proprio necessario crearlo anche nel nostro comune? Del resto, caro assessore, se Lei avesse voluto semplicemente creare una nuova società di promozione turistica in zona, credo che a Tirano e dintorni avrebbe potuto trovare capitali, competenze, professionalità ed esperienza senza dover necessariamente intervenire in prima persona sollevando tante polemiche e dubbi che io ritengo pienamente giustificati.
Dario Medde
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