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giovedì 20 giugno 2013

Toponomastica: SANTA CRISTINA

Il 16 giugno era la festa del Tananaj, a Santa Cristina è stata celebrata una messa. E' stato distribuito il pane di segale come si usa fare in questa festa, alla fine della messa. (Di Giac)
Una festa di sapore antico che ricorda un presunto ratto, o rapimento, di uomo dell'Alta Valtellina durante una pestilenza di alcuni secoli fa, ma non ne parlerò in questa sede.
Santa Cristina è stata nei secoli passati parrocchia, Ma oggi è stata in parte abbandonata dalla sua gente che si è trasferita, soprattutto a partire dal 1800, verso il Fondovalle: Villa, Stazzona e Motta soprattutto. La Chiesa di questo vecchio paese ormai semideserto, che fu parrocchia autonoma più o meno fino al 1960, fu costruita verso l'Anno 1000: dedicata a Santa Cristina, restaurata e rimessa a nuovo in pieno 1700 e poi ancora rimessa a nuovo verso la metà dell'Ottocento.
Per la cronaca il pranzo si è tenuto a "i Bursé", la vecchia frazione di Santa Cristina, ormai quasi completamente diroccata. E' qui, a Borserio, che sarebbe stata perpetrato il rapimento di un uomo da parte di alcune donne in età di matrimonio, desiderose di ripopolare la contrada Borserio.
Alla festa i partecipanti erano in grande maggioranza di Villa, pochi di Stazzona e non so quanti di Motta. Comunque, la discendenza dal "Tananaj" è una tribù: sono in un modo o nell'atro discendenti dagli abitanti di Borserio. La mia famiglia ha parentele con i Borserio e i Pianto, gli Scaletti, ma soprattutto con i De Giovanni abitanti un tempo in una delle contrade satellite, i Pasini, del paese di Santa Cristina.
Giac

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